Quella dell’aria condizionata è stata davvero una trovata rivoluzionaria.
Il suo inventore, Willis Carrier, nel 1914 installò il primo impianto domestico in un’abitazione privata di Minneapolis.
Carrier lavorava come ingegnere in una compagnia che forniva impianti industriali.
Sfruttò i passaggi di stato di un gas per ottenere una variazione sia positiva (“caldo”) sia negativa (“freddo”) dell’ambiente circostante, realizzando così una macchina capace di produrre sia il caldo sia il freddo.
Tuttavia lo scopo per cui venne implementato ed utilizzato tale sistema non era inizialmente quello di ottenere il freddo, ma di deumidificare l’aria. Il metodo dell’evaporazione di un liquido a bassa temperatura di evaporazione era già conosciuto in precedenza, ma con perdita della sostanza (ammoniaca), e quindi non utilizzabile per usi continui.
Carrier ideò il sistema per recuperarla in un circuito chiuso.
Dopo un anno di lavoro a lui venne affidato il compito di risolvere il problema del controllo dell’umidità dell’aria in una tipografia di Brooklyn, dove la carta era appunto inutilizzabile a causa dell’eccessiva umidità nell’aria (raggrinziva).
Carrier completò il primo progetto di un impianto di condizionamento dell’aria il 17 luglio del 1902; la tecnologia che stava alla base del suo impianto è simile a quella degli impianti che troviamo in commercio oggi.
Il termine “aria condizionata” risale a Stuart W. Cramer, che si interessò come Carrier allo studio dell’umidità e del condizionamento dell’aria.
In Italia, i condizionatori arrivarono solo trent’anni dopo la loro invenzione, i primi modelli però erano grossi, ingombranti, pesanti, estremamente rumorosi e molto costosi.
Una vera rivoluzione nel mondo dei climatizzatori avvenne circa vent’anni fa con l’introduzione, ad opera dei giapponesi, del cosiddetto “sistema split”. I vantaggi della nuova tecnologia furono subito evidenti: riduzione notevole dell’aria trattata, nonché delle dimensioni e della rumorosità degli impianti, semplificazione della regolazione della temperatura.
Negli ultimi anni i costruttori hanno lavorato per migliorate comfort e design dei loro prodotti e si sono impegnati nel cercare di limitare gli effetti negativi associati alla produzione e al funzionamento dei sistemi di climatizzazione.
Ciò ha portato allo sviluppo di funzionalità di risparmio dell’energia e ha promosso tecniche di ecoproduzione, dando un contributo alla riduzione dell’impatto che tali attività hanno sull’ambiente.